lunedì 4 aprile 2016

Il casco peruviano Cairns 660 di Lima







Il Perù è uno Stato dell'America meridionale. Confina a nord con Ecuador e Colombia, a est con il Brasile, a sud-est con la Bolivia, a sud con il Cile, e ad ovest con l'Oceano Pacifico. Il territorio peruviano è stata sede di antiche culture, che vanno dalla civiltà Norte Chico, una delle più antiche del mondo, all'Impero Inca, lo Stato più grande dell'America precolombiana. Oggi il Perù è una Repubblica presidenziale democratica rappresentativa divisa in 25 regioni amministrative; la sua geografia fisica varia dalle pianure aride della costa del Pacifico, alle vette delle Ande e alle foreste tropicali del bacino amazzonico. Si tratta di un paese in via di sviluppo con un alto Indice di sviluppo umano e un tasso di povertà del 28,7%. Le sue principali attività economiche sono l'agricoltura, la pesca, l'estrazione mineraria, e la produzione di prodotti tessili. La popolazione peruviana, stimata in circa 30,5 milioni, è multietnica, e comprende amerindi, europei, africani e asiatici. Lima è la sua capitale, fondata col nome di Ciudad de los Reyes, centro culturale, industriale e finanziario dell'intero Stato sudamericano. Nel censimento del 2007 la popolazione, in continua crescita, di oltre 9 milioni di abitanti essenzialmente risultato della migrazione dalle campagne degli ultimi decenni, in particolar modo dagli anni sessanta del XX secolo: oggi è tra le 30 città più popolose al mondo. Lima è multietnica, le sue 28 università ne fanno uno dei principali centri culturali del Perù e dell’intera America Latina, ricca di musei, eventi culturali, fervente nel campo del commercio e dell’industria. La città si trova in una valle scavata dal fiume Rímac in riva all'oceano Pacifico sulla costa centrale del Perù. Il clima di Lima è abbastanza singolare: a parte il suo alto livello di umidità e scarse precipitazioni, sorprendono le sue strane caratteristiche grazie alle quali, pur essendo situata quasi al livello del mare in una zona tropicale, la costa centrale del Perù è molto più fredda di come dovrebbe essere dal punto di vista geografico. Essa presenta inoltre una serie di microclimi atipici a causa del freddo che le contraddistingue, ricoprendo con una coltre nebbiosa il territorio per buona parte dell’anno.

Alla fine del secolo XVIII il Vicereame del Perù, in seguito ai continui incendi che distruggevano la città di Lima ed il porto del Callao, ordinò che al suono d'allarme dovevano presentarsi i maestri falegnami, carrozzieri, caricatori, muratori ed acquaioli con i propri attrezzi, botti e secchi. Nel 1847, la nuova Repubblica vide la necessità di creare un servizio antincendio in ambito nazionale. Questo fu realizzato il 5 dicembre del 1860, quando un gruppo di ricchi commercianti peruviani e stranieri residenti nel Callao, decisero di proteggere le proprie vite e proprietà dal fuoco devastatore. Sorse così la Compagnia Nazionale di Pompieri Volontari “Unione Chalaca” che ancora ha il N°1, la più antica e nel cui certificato di nascita figura un italiano: José (Giuseppe) Dall'Orso. Il Corpo ha nelle sue origini una preziosa componente d'origine italiana; si tratta delle Compagnie dei Pompieri Roma (N° 2), Italia (N° 5), Garibaldi (N° 6 e 7) che oggi fanno parte delle unità più antiche, da più di un secolo si dedicano a salvare vite in questo Paese. Nel 1953 avvenne la rifondazione del Cuerpo con criteri moderni, avvenuta il 2 dicembre con il giuramento della Giunta Direttiva Provisionale. Oggi si compone di 202 compagnie distribuite in tutto il territorio nazionale, a cui fanno capo oltre dodicimila pompieri, di cui il 30% sono di sesso femminile. I prodi Bomberos, tutti organizzati su base prettamente volontaria e totalmente privi di riconoscimento economico, gestiscono annualmente oltre 140 mila emergenze suddivise tra incendi, soccorsi e interventi sanitari. Il Corpo dei Pompieri burocraticamente è un organismo decentralizzato che dipende dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e fa affidamento a un budget statale per comprare materiali, attrezzature e provvedere alla manutenzione delle unità. Tuttavia, molte unità sono in pessimo stato, cosa che a volte rende difficile il loro lavoro, nonostante i pompieri mantengano alto lo spirito e ogni volta ci siano sempre più giovani che vogliono entrare a far parte del servizio volontario; vendite di beneficenza, raccolte di fondi e feste sopperiscono ai deficit statali. La stazione n° 21 prende il suo nome “Rimac” dal quartiere di Lima in cui sorge, toponimo del fiume che scorre in mezzo alla Capitale e ne costituisce l’”anima” idrica. Qui, in calle Pedregal, operano gli APS “M21-1” e “M21-2” in configurazione polivalente, il carro soccorso “Res21” adibito agli interventi di “rescate”, l’ambulanza medicalizzata “SAMU-21” e la base “Amb-21” oltre all’ABP –“Cist-21” da 4000 litri.

Il casco in uso ai fratelli peruviani è il classico tipo americano, già visto in altri post, come quello sul casco americano di San José di California, o quello che descrive il casco dello Swaziland: in questo caso il Cairns 660 nel colore rosso che contraddistingue tutte le attrezzature dei pompieri del CBVP, incluse le tute. Sul fronte campeggia il simbolo del Corpo, uguale in tutto il Paese, su base catarifrangente; ai lati il numero indica la Caserma di appartenenza (che vanno dalla 1 alla 202 su base nazionale) e il crest a semicerchio con l’indicazione del nome della stessa, oltre a bande rifrangenti gialle sul perimetro. In alcune caserme, su base personale in virtù del costo nettamente maggiore, sono in uso anche i 1010 e 1044 e simili, caratterizzati da costolature molto più marcate e ampio scudo identificativo frontale in cuoio, più simili allo storico N5A visto nel post su New York. Completa il tutto la visiera frontale in metacrilato, il soggolo con aggancio rapido e il paranuca in tessuto Nomex a proteggere la parte posteriore del capo dagli effetti del calore e della fiamma. Qui troviamo il sito del Corpo Nazionale, e da qui è stata tratta la foto di un intervento congiunto con i pompieri di caserme adiacenti.

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