martedì 20 aprile 2010

Il casco italiano Sicor VFR 2000 di Aosta







La Valle d'Aosta o Vallée d'Aoste è una regione a statuto speciale dell'Italia nord-occidentale che ha come capoluogo la città di Aosta. Confina a nord con la Svizzera, a ovest con la Francia, a sud e ad est col Piemonte: è la regione più piccola d'Italia (3.263 km²) e anche quella meno popolata (126.660 abitanti); si trova nel mezzo delle Alpi, circondata da quattro dei monti più alti di tutta Europa (Monte Bianco, Cervino, Monte Rosa e Gran Paradiso) ed è raccolta intorno alla valle formata dalla Dora Baltea. L'economia si basa soprattutto su agricoltura e turismo. La Valle d'Aosta è una regione autonoma: i suoi organi amministrativi godono di una particolare autonomia dal governo centrale italiano, non soltanto per quanto riguarda la politica e il governo regionale, ma anche in altri ambiti strettamente legati alla vita e all'economia di questa regione montana. La distribuzione degli abitanti è assai irregolare: più di un terzo si concentra attorno ad Aosta e ai comuni limitrofi; buona parte della popolazione si concentra nella media e bassa valle, mentre i paesi e le borgate siti nelle valli minori, soprattutto alle quote più elevate, si sono notevolmente spopolati nel corso dell’ultimo secolo, eccetto i centri turistici principali.

La politica di bilinguismo totale applicata in Valle d'Aosta prevede l'insegnamento parificato dell’italiano e del francese, e fa sì che tutti i documenti siano scritti in entrambi gli idiomi. Dal 1948, anno di promulgazione dello Statuto speciale della Valle d'Aosta, si attribuisce alla Regione competenza legislativa anche in materia di ordinamento dei servizi antincendio; tuttavia la vera regionalizzazione del Comando provinciale di Aosta del Corpo Nazionale risale al 1° gennaio 2000 quando si è perfezionato il passaggio dei Vigili del fuoco al Corpo valdostano. La sua storia tuttavia è molto lunga, e risale agli ultimi anni del ‘700, data di acquisto della prima pompa a mano. Nei decenni a venire la presenza di pompieri sul territorio si fa capillare, stanti i disagevoli collegamenti che, soprattutto nel periodo invernale, di fatto isolavano intere porzioni del territorio dal resto della regione, e rendevano imprescindibile l’esigenza della loro autosufficienza per quanto riguarda il soccorso antincendio. La presenza di 76 distaccamenti volontari in 73 comuni dei 74 che formano la Regione, con circa 1600 membri attivi, è la prova del radicamento di tale servizio, che anche in questa componente trova una corrispondenza con quanto avviene nel Trentino Alto Adige. Al Comando di Aosta, nel suo aeroporto ed al distaccamento permanente di Courmayeur prestano invece servizio circa 200 vigili e qualificati nella componente professionale.

Anche la Vallée utilizza il casco Sicor, identico al Corpo Nazionale; la componente professionale ha in comune anche i medesimi colori nero, rosso ed argento. I volontari invece posseggono la meravigliosa versione del casco in colore fotoluminescente bianco, che al buio restituisce la luce che ha immagazzinato: per loro ciò che distingue le qualifiche sono le bande rifrangenti, che per i graduati sono arancioni mentre per i vigili sono bianche. Su tutti i caschi volontari o professionali il classico fregio nazionale è stato sostituito dall’adesivo del Corpo valdostano con indicazione del grado del possessore, che nel casco in collezione è Caposquadra, o Chef d’Equipe. Tratto dalla scheda tecnica del casco Sicor VFR2000: “Casco per Vigili del fuoco professionisti Certificato CE in cat. III in conformità alla normativa UNI EN 443 (“Elmi per la lotta contro l'incendio in edifici e in altre strutture”). Restyling dell’elmo attualmente in uso presso il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco italiani, progettato e realizzato al fine di rispondere alle innovazioni tecnologiche del settore ed alle esigenze funzionali degli operatori antincendio, secondo quanto richiesto dalle normative vigenti. Calotta monolitica in materiale composito e resine estinguenti, guscio interno perfettamente aderente alla calotta, realizzato con la nuova tecnica di costampaggio che contribuisce all’assorbimento degli urti. Sistema di ritenzione ad innesto rapido che permette il miglior adattamento alla conformazione del volto e che permette, scollegando la fibbia, di trasformarsi in sistema di aggancio rapido per le maschere antigas predisposte. Bardatura ad elevato confort regolabile a mezzo cremagliera dalla taglia 52 alla 64. Il casco è dotato di due visiere retraibili all’interno della calotta stessa. Il casco è completamente smontabile per una corretta e completa pulizia dei componenti ed eventuale sostituzione di parti usurate con l’utilizzo. Sono inoltre previsti diversi accessori applicabili al modello base: coprinuca posteriore in tessuto alluminizzato, bande fotoluminescenti e retroriflettenti, lampada applicabile lateralmente alla calotta per mezzo di un apposito supporto e sistemi di comunicazione.”.
Inutile dire che ringrazio Mauro per la sua amicizia, la disponibilità che ha mostrato in occasione della mia visita, oltre che del meraviglioso casco che campeggia nella collezione facendosi notare anche quando si spengono le luci.

http://www.regione.vda.it/vvf/default_i.asp

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