giovedì 28 gennaio 2010

Il casco filippino Bullard Firedome di Quezon City






Le Filippine sono uno stato del sud-est asiatico situato su un arcipelago composto da più di settemila isole, abitate da circa 92 milioni di abitanti, al 12° posto tra le nazioni più popolose dopo il Messico. Oggi ordinate come Repubblica presidenziale, furono colonia spagnola fino al 1898 e poi americana fino al 1948: le due lingue parlate infatti, oltre al filippino, sono lo spagnolo e l’inglese. Posseggono enormi risorse naturali che però non sono ancora pienamente sfruttate, e ciò relega gran parte della popolazione nella miseria, spingendo inoltre molti dei suoi abitanti ad emigrare all’estero per lavoro: si parla del dieci per cento dei filippini.Quezon è una città altamente urbanizzata (HUC) delle Filippine, ubicata nella Regione Capitale Nazionale a cui appartiene l'area di Metro Manila, che è un'enorme metropoli costituita da 17 città e municipalità con un totale di oltre 12 milioni di abitanti che trova spazio sull’isola di Luzon, la più grande dell’arcipelago. Fino al 1976 la sola Quezon, che è anche la città in senso stretto più popolosa di tutto l’arcipelago con quasi 2.700.000 residenti, era anche la capitale dello Stato, ora in capo a Manila; essa è composta di 142 baranggay, o distretti. E’ una città moderna, con un centro in cui si trovano università, uffici e negozi oltre alle sedi delle principali reti televisive, e vaste aree residenziali e industriali. Ha anche una intensa vita notturna con locali pittoreschi popolati dai suoi giovani e multietnici abitanti.

Il servizio antincendi è di appannaggio statale, ma stante la cronica carenza di organico anche qui i volontari vanno a sopperirvi grazie alla loro instancabile, disinteressata e silenziosa opera a difesa del territorio e dei suoi abitanti: a Quezon city il servizio volontario venne fondato nel 1990, grazie ad un pugno di volenterosi provenienti da altri dipartimenti; a Manila ci sono moltissimi distaccamenti, specialmente a Chinatown, dove praticamente ad ogni angolo è parcheggiato un camion. Con il passare del tempo la Quezon City Fire Volunteers Association Inc. ha aumentato il numero di mezzi, passati da un solo Ford con motore V8 degli anni ’60 ai dieci camion odierni, l’ultimo dei quali è stato donato dal governo di Taiwan. La maggior parte dei camion, i Fire Apparatus, sono autobotti, stante la cronica carenza di acqua e la inadeguatezza della rete che la deve distribuire a fini di estinzione degli incendi: in questo modo i pompieri possono essere indipendenti dai capricci degli idranti ed essere sicuri di avere l’acqua che occorre per spegnere. Mentre ai volontari è affidato principalmente il compito di spegnere il fuoco e prestare soccorso, ai pompieri statali compete la gestione dell’allarme, delle chiamate di soccorso ed il loro smistamento ai distaccamenti, l’investigazione sugli incendi dolosi e la prevenzione, relegando lo spegnimento vero e proprio ad attività collaterale e di supporto ai volontari, presenti capillarmente sul territorio. Ogni anno il 30 dicembre si svolge la festa di Maligayang Bata (bambini felici), in cui i pompieri girano per la città distribuendo dolci ai bambini e spiegando cosa fanno e come è possibile aiutarli: essi infatti non ricevono alcun tipo di aiuto o stipendio dall’ente pubblico, basandosi solo sul supporto della comunità in cui sono inseriti.

Il casco in collezione, un Bullard Firedome di fabbricazione americana, nel poco comune colore giallo limone, porta sul frontale la placca in cuoio del gruppo Eagle, che insieme a Quezon, City, Titan, Zodiac e Neptune sono i sei equipaggi che coprono la città, composti da circa 60 membri in maggioranza scapoli che vivono nella caserma, svolgono lavori indipendenti o hanno titolari molto disponibili che in caso di (frequente) chiamata li lasciano fuggire per andare a soccorrere persone in difficoltà o spegnere edifici in fiamme. E’ contornato da una fascia catarifrangente blu e porta sui lati la scritta che lo assegna ai pompieri di Quezon, mentre sul retro la bandiera delle Filippine campeggia sopra al gancio che si usa per appenderlo nell’armadietto, pronto ad infilarsi sulla testa del suo utilizzatore e spesso aiutarlo a portarla intera indietro. L’amico Norri mi ha reso fiero possessore di questo casco, testimonianza del mestiere di un pompiere così lontano ma nello stesso tempo così vicino. Salamàt, kaibigan Norri!

http://www.philippinefirefighter.com/main.php

Nessun commento: